Vede la mia firma per la direzione della fotografia il lavoro realizzato da Dinostudio per il cantante e musicista Massimo Ferrante. Un progetto che mi lascerà un ricordo bellissimo.
La grande professionalità di Ferrante, e la sua esperienza datata, hanno reso eccezionali le giornate passate sul set. Un’esperienza da ripetere.
La carta è stata sempre il primo passo per la creatività. Sulla carta si realizzano schizzi preparatori, infinite bozze per la realizzazione di progetti. Ma c’è chi della carta stessa ne fa dell’arte. Parlo dell’artista degli origami Ross Symons. Capace di lavorare per ore su un foglio di carta e realizzare delle opere eccezionali. Dedicatosi per anni ad una passione che nasce come gioco afferma “Ho iniziato con la gru e ho perso il conto di quante volte mi piegai. Quello che non mi rendevo conto al momento è come origami stava per diventare una parte così enorme della mia vita.”
Ross Symons è un Origami Artist – ad oggi conta più di 103.000 followers si Instagram ed il suo “gioco” è diventata una vera attività, riscuotendo successi enormi e committenze richieste da colossi come Adidas, Red Bull e Christian Dior.
In questi giorni mi sono imbattuto nello spot in TV del sito “Subito”.
In prima battuta ho visto un brand nettamente cambiato e mi sono incuriosito. Dopo uno sguardo in rete i dubbi che mi assalivano erano sempre più legittimi. Non voglio partire con i pregiudizi, ma considerando che il nuovo logo è stato realizzato dallo stesso studio (Leftloft) che ha creato quell’aborto del design chiamato ingiustamente “brand del Madre”, forse dovremmo andarci con i piedi di piombo.
È risaputo che il minimalismo è il nuovo modo di fare design, e che anche colossi come Google, hanno avuto il coraggio di affrontare un restyling del proprio brand semplificandone la linea e lo stile. Credo, però, che l’originalità non sia per molti e che minimale non significa “lavorare poco” (cit. A.M. riferendosi a coloro che accostavano l’helvetica bold al normal).
Partiamo dall’idea divulgata sul concept che ha richiesto un anno di incubazione da parte dei creativi, tirando fuori la forma “i desideri si realizzano subito”. Quest’ultima è stata, secondo fonti non smentite, il frutto dello studio dei diversi tweet arrivati in risposta alla richiesta “Cosa è subito.it per te?” ed un workshop fra addetti al settore, creativi, designer e chi più ne ha più ne metta. Secondo me non ci voleva un anno e tanti studi per decidere di chiamare un sito che veniva già chiamato cosi dai suoi utenti e non solo, e che dopo anni di attività sul web si trovava collocato fra i 10 brand più ricercati.
Poi c’è da dire che i tre segni a lato non danno l’impressione dello schioccare delle dita – come affermato – ma rievocano di più una simbologia che determina la rappresentazione dell’idea, ormai stereotipata dalla sempre più presente cultura orientale. Per non parlare della legatura fra la “b” e la “i” che, insieme alla font corsivo utilizzata, riecheggiano e (perdonatemi il termine) plagiano i tratti del logo di “Pinterest”.
Il restyling tocca soprattutto la veste grafica del sito e delle app, attraverso l’utilizzo di icone e varietà di colori che rappresentano le diverse categorie di prodotti. Anche questa un’idea poco originale ma forse dettata dall’evoluzione dei simboli “chiari sostituti della parola”, e dei colori primari “metamorfosi cromatica del minimalismo visto nei sensi”. Poco azzeccata è stata anche l’idea di rivoluzionare radicalmente ed in pochissimo tempo la navigazione del sito, che non ha trovato un forte attecchimento da parte degli utenti (anche abituali).
Di sicuro un brand più giovane ed a passo con i tempi, ma senza dubbio mediocre. Sperando che non abbia avuto lo stesso destino economico del lavoro di rebranding fatto per il Madre. Se così fosse, ci troveremmo davanti all’ennesima possibilità tolta a studi di design e comunicazione che avrebbero da dimostrare più qualità e tecnica.
P
https://vittorioerrico.it/wp-content/uploads/2015/09/129702439157_0.png521814vittorioerricohttps://vittorioerrico.it/wp-content/uploads/2017/01/logovittorioerrico-300x300.pngvittorioerrico2015-09-23 03:30:432024-07-31 14:14:10I desideri si realizzano “Subito”. I loghi dopo un anno.
Massimo Ferrante – Videoclip by dinostudio
Vede la mia firma per la direzione della fotografia il lavoro realizzato da Dinostudio per il cantante e musicista Massimo Ferrante. Un progetto che mi lascerà un ricordo bellissimo.
La grande professionalità di Ferrante, e la sua esperienza datata, hanno reso eccezionali le giornate passate sul set. Un’esperienza da ripetere.
Grazie Massimo.
G
Guarda altri lavori dal mio portfolio.
Ross Symons – origami artist
La carta è stata sempre il primo passo per la creatività. Sulla carta si realizzano schizzi preparatori, infinite bozze per la realizzazione di progetti. Ma c’è chi della carta stessa ne fa dell’arte. Parlo dell’artista degli origami Ross Symons. Capace di lavorare per ore su un foglio di carta e realizzare delle opere eccezionali. Dedicatosi per anni ad una passione che nasce come gioco afferma “Ho iniziato con la gru e ho perso il conto di quante volte mi piegai. Quello che non mi rendevo conto al momento è come origami stava per diventare una parte così enorme della mia vita.”
Ross Symons è un Origami Artist – ad oggi conta più di 103.000 followers si Instagram ed il suo “gioco” è diventata una vera attività, riscuotendo successi enormi e committenze richieste da colossi come Adidas, Red Bull e Christian Dior.
Il sito dell’artista
I desideri si realizzano “Subito”. I loghi dopo un anno.
In questi giorni mi sono imbattuto nello spot in TV del sito “Subito”.
In prima battuta ho visto un brand nettamente cambiato e mi sono incuriosito. Dopo uno sguardo in rete i dubbi che mi assalivano erano sempre più legittimi. Non voglio partire con i pregiudizi, ma considerando che il nuovo logo è stato realizzato dallo stesso studio (Leftloft) che ha creato quell’aborto del design chiamato ingiustamente “brand del Madre”, forse dovremmo andarci con i piedi di piombo.
È risaputo che il minimalismo è il nuovo modo di fare design, e che anche colossi come Google, hanno avuto il coraggio di affrontare un restyling del proprio brand semplificandone la linea e lo stile. Credo, però, che l’originalità non sia per molti e che minimale non significa “lavorare poco” (cit. A.M. riferendosi a coloro che accostavano l’helvetica bold al normal).
Partiamo dall’idea divulgata sul concept che ha richiesto un anno di incubazione da parte dei creativi, tirando fuori la forma “i desideri si realizzano subito”. Quest’ultima è stata, secondo fonti non smentite, il frutto dello studio dei diversi tweet arrivati in risposta alla richiesta “Cosa è subito.it per te?” ed un workshop fra addetti al settore, creativi, designer e chi più ne ha più ne metta. Secondo me non ci voleva un anno e tanti studi per decidere di chiamare un sito che veniva già chiamato cosi dai suoi utenti e non solo, e che dopo anni di attività sul web si trovava collocato fra i 10 brand più ricercati.
Poi c’è da dire che i tre segni a lato non danno l’impressione dello schioccare delle dita – come affermato – ma rievocano di più una simbologia che determina la rappresentazione dell’idea, ormai stereotipata dalla sempre più presente cultura orientale. Per non parlare della legatura fra la “b” e la “i” che, insieme alla font corsivo utilizzata, riecheggiano e (perdonatemi il termine) plagiano i tratti del logo di “Pinterest”.
Il restyling tocca soprattutto la veste grafica del sito e delle app, attraverso l’utilizzo di icone e varietà di colori che rappresentano le diverse categorie di prodotti. Anche questa un’idea poco originale ma forse dettata dall’evoluzione dei simboli “chiari sostituti della parola”, e dei colori primari “metamorfosi cromatica del minimalismo visto nei sensi”. Poco azzeccata è stata anche l’idea di rivoluzionare radicalmente ed in pochissimo tempo la navigazione del sito, che non ha trovato un forte attecchimento da parte degli utenti (anche abituali).
Di sicuro un brand più giovane ed a passo con i tempi, ma senza dubbio mediocre. Sperando che non abbia avuto lo stesso destino economico del lavoro di rebranding fatto per il Madre. Se così fosse, ci troveremmo davanti all’ennesima possibilità tolta a studi di design e comunicazione che avrebbero da dimostrare più qualità e tecnica.
P