Dalla strada, camminando a piedi, si cominciano a sentire le voci di questi bambini che giocano nel cortile. La struttura del centro si presenta come una grossa fortezza marrone. Sembrerebbe quasi che non la potesse buttare giù neanche la più malvagia delle menti. La forza che ci è voluta per costruirla la tiene in piedi, ed in piedi la tiene un angelo da la su…

Arriviamo all’ingresso del centro, il vento stamattina è molto forte, ma i bambini non sembrano farci caso. Ci hanno messo poco tempo per abituarsi a noi. In parecchi sono incuriositi dalla mia macchina fotografica. Si mettono in posa per farsi scattare una foto e poi vogliono vederla dal display. La felicità di questi bimbi è eccezionale. Mi sento accarezzare le braccia, mi tengono per mano, alcuni si stringono a me e non mi molla o neanche quando cammino. Mi sembra strano che questi piccoli diavoletti mi facciano sentire una persona importante. Basta poco che per loro diventi un riferimento, ti osservano, studiano il tuo modo di parlare, imitano i tuoi gesti. Sanno che vieni da molto lontano e questo li incuriosisce. Con loro improvviso i giochi più semplici, Ne prendo uno per le mani e comincio a ruotare su me stesso, questa cosa lo diverte molto e diventa una vera e propria attrazione per gli altri. Non c’è niente qui e bisogna ingegnarsi con poco a disposizione, per giocare questi bambini utilizzano corde, sassi, e giochi fatti in maniera rudimentale con rottami e cose simili. Qui è tutto diverso, senza le comodità e le tecnologie di cui siamo abituati. Comincio ad affezionarmi alle cose e alle persone che trovo qui. Mi piace il loro modo di vivere e la loro ospitalità. Mi piace che nella loro povertà hanno sempre qualcosa da donarti, da condividere con te.

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