Resto qui, immobile, sospeso fra un ieri e un forse ti farò sapere.
Non riesco a salutarti dicendo ciao, e nemmeno a chiederti perché.
Però lo faccio, ascolto il silenzio che mi gira intorno e vedo che oltre al rumore dell’hard-disk, e quello delle auto che sfrecciano in lontananza, io non sento niente.
Cerco di capire ma non ci riesco, o forse ho già capito da tempo e me ne accorgerò domani.
Scrivo un post-it sulla mia scrivania: “non ti dimenticare di riflettere”.
Domani lo devo fare, devo almeno entro le tre del pomeriggio, riuscire a capire.
Perché mi trovo solo, davanti al monitor spento, poggiato sulla mia scrivania con la penna fra le dita.
E sono soltanto le cinque del mattino.

Da cosa si riconosce un buon cliente?
Sono oltre 15 anni che faccio questo lavoro. Un lavoro che chiamo ancora passione. Da parecchi anni mi ritrovo a