Capir con certezza che prima del tempo,
che creati da estranea entità, fossimo univoca materia.
Separati più, che allora, dall’ira di un dio che dell’invidia forgiava il suo carattere.
Restammo a vivere in due mondi divisi, coi pensieri a legare l’aria,
coi corpi ad alimentar menti diaboliche di voglie.
Solo ieri, a dare la sensazione d’averti vista,
so che eri con me da sempre, e mi parea viverti più d’allora.
Solo oggi a intrecciar i due lembi dal porpora colore,
la passione che della vita porta avanti i respiri,
a toccare col viso il nero che da dimora agli astri,
a mangiar con le dita le morbide nubi.
Sono te ora più di una volta, e sento l’eternità che non può lacerare il cuore di tutt’uno.
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