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l’amata veste

Poter avere il tempo stamattina di scendere i gradini del suo impero, ritrovare in terra la faccia di un uomo tradito dal suo orgoglio, riflessa nella lurida pozzanghera della gelosia. Mani d’avorio e di pietra che ruvide, graffiano la pallida superficie del suo volto.

Oceani che devasteranno intere terre, nulla di tutto quello che potrà essere la sua vita senza lei che con l’amaro in bocca ti sorride e si lascia cadere. Vorreste voi poter vedere ciò che il dio crudele ed invidioso ha creato per poi tener nascosto. Vorreste voi creder a ciò che il cuore chiede senza strappar l’amata veste. Crediate voi che con accento straniero, chi bussa alla sua porta non potrà utilizzare il suo linguaggio, poiché serva di un dialetto ormai antico. Ama lui o ragazza dai capelli sottili, che col viso triste chiedi d’esser rapita per sempre.

Ho scelto te per passione, ho scelto te perché amavo il tempo, ho scelto te perché sapevi riconoscere i miei disagi. Hai scelto me perché non pensavi che ti scegliessi.

Capir con certezza che prima del tempo,
che creati da estranea entità, fossimo univoca materia.
Separati più, che allora, dall’ira di un dio che dell’invidia forgiava il suo carattere.
Restammo a vivere in due mondi divisi, coi pensieri a legare l’aria,
coi corpi ad alimentar menti diaboliche di voglie.
Solo ieri, a dare la sensazione d’averti vista,
so che eri con me da sempre, e mi parea viverti più d’allora.
Solo oggi a intrecciar i due lembi dal porpora colore,
la passione che della vita porta avanti i respiri,
a toccare col viso il nero che da dimora agli astri,
a mangiar con le dita le morbide nubi.
Sono te ora più di una volta, e sento l’eternità che non può lacerare il cuore di tutt’uno.

Custodisco con dolcezza le semplici parole di chi ha come dono la voce degli angeli. Tengo nascosto il segreto di una meravigliosa poesia. Odo le parole da lontano e mi pare vederle davanti ai miei occhi.

A te che mi hai calpestato l’anima.

Vorrei poter dare uno sguardo a ciò che sta dentro chi mi ascolta, ma vedo tutto buio.
Mi chiedo perché sei davanti a me e ritrovi lontano anni luce.
Vorrei scoprirti in fasce ed augurare alle acque che ti portino lontano.
Vorrei colmare il tuo spirito con la terra rossa di un tempo.
Entra nella mia stanza di notte e rapiscimi, scappa con me lontano per amarmi.
Voglio il sole che mi asciughi le lacrime, voglio la luna che ci guardi fare l’amore.

Scritta in una notte di pura follia Africana…

© Vittorio Errico – info@vittorioerrico.it – p.iva: 03848070615