E come tutte le storie che vanno avanti nel tempo, quella del mio blog è arrivata al 1 compleanno. Un anno fa cominciai a scrivere su questo spazio finito argomenti indefiniti.

Un anno pieno di cambiamenti, pieno di avventure, di delusioni, di sconfitte e di vittorie. Un anno che mi ha visto protagonista di giornate meravigliose, oppure spettatore passivo di quello che amo definire brutto tempo. Un giorno particolare questo, perché come ogni anno in questo giorno, da quando sono nato, io festeggio la mia nascita. Forse è errato dire ogni anno perché da un paio d’anni a questa parte non è più la stessa cosa. Da qualche tempo a questa parte molte delle occasioni che amavo festeggiare sono svanite nel nulla, come svaniscono i sogni. Io credo che parte dei nostri sogni vadano a finire in un luogo ben definito, e che poi col tempo, riusciremo a trovare questo posto, e proprio li, ogni uno di noi, riuscirà a rivivere tutto quello che non ha potuto in una vita intera. In quel posto ci sarebbero tante persone, e tante cose, i più di mille oggetti persi in una vita, come la macchinina rossa che avevo da bambino. Oppure riuscirei a trovare la fortuna che ho perso per strada, o forse la vita che restò chiusa dietro quella porta bianca della terapia intensiva. Una porta chiusa troppo tempo e troppo presto, e che forse non poteva esistere, se dietro ad ogni “non preoccuparti” ci fosse stata, l’attenzione che ha una madre per il proprio figlio. Non che gli anni passati siano da rimpiangere, ma di sicuro i silenzi e le assenze sprecate si. Non mi resta altro che dire buon compleanno a me che sto ancora qua a scrivere tutto quello che mi passa per la testa e, buonanotte a te, che da sempre mi guardi e non sai dire altro che… statt accort a nonn.