Avere la sensazione che sbagli sempre.
Discorsi buttati al vento che non ritorneranno mai indietro.
Aggressioni scolpite sulla pelle di una lei che non è la tua ragazza.
Lei vita da cane ma senza le pulci.
Vita molesta di un insegnate con lo sguardo alla classe vuota.
Voltando la pagina è che scopri il bianco di un libro finito prima dell’inizio.
Non ti vedo più come prima, allo specchio di quelle mattine di primavera.
Tornando in te è che a te si ritorna.
Mente che viaggia da sola sull’autostrada della non curantia.
L’ho scritta per te
Capir con certezza che prima del tempo, che creati da estranea entità, fossimo univoca materia. Separati più, che allora, dall’ira