fotografia Archivi - Vittorio Errico https://vittorioerrico.it/tag/fotografia/ Art Director & Photographer Wed, 24 Feb 2021 13:47:10 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.4 Fotografia Pubblicitaria https://vittorioerrico.it/portfolio-articoli/fotografia-pubblicitaria/ https://vittorioerrico.it/portfolio-articoli/fotografia-pubblicitaria/#respond Fri, 19 Jul 2019 18:02:37 +0000 https://vittorioerrico.it/?post_type=portfolio&p=589 L'articolo Fotografia Pubblicitaria proviene da Vittorio Errico.

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Portfolio
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photography

Trovo che le difficolta legate alla commissione e la valorizzazione dei materiali siano un territorio abbastanza tortuoso.

Non sempre mi imbatto in strada o sui social in una foto ben fatta, ma quando mi capita, non riesco a non perdermi nei dettagli e nei livelli di difficoltà nel realizzarla.

Le immagini realizzate nascono per i canali digitali come e-commerce o siti web, canali socia, editoria. Appartenenti dai settori della cosmetica, al calzaturiero e fashion, ma soprattutto food & beverage.

vittorio errico still life fotografia pubblicitaria photography pastificio del prete
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vittorio errico still life fotografia pubblicitaria photography riccio's life restaurant
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vittorio errico still life fotografia pubblicitaria photography gelateria passione gelato
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vittorio errico still life fotografia pubblicitaria photography distillati srl
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Vacanze italiane

Pezzi d’Italia dal 2004 al 2014


” Era un’estate degli anni novanta, eravamo di ritorno dalle vacanze. Percorrevamo la Salerno – Reggio Calabria, nell’Audi 80 che guidava mio padre, io seduto dietro con mio fratello, mia madre sedeva avanti, assopita dal sonno. Ricordo di aver trascorso le vacanze a Palinuro.

Dal finestrino il mio sguardo era rivolto al mondo che mi circondava, i campi coltivati, l’acciaio zincato dei guardrail, gli automezzi nei cantieri dell’autostrada fermi come giganti a riposo. Mi sentivo malinconico pensando al divertimento che mi lasciavo alle spalle ma avevo il desiderio di ritornare ad abbracciare mia nonna che m’aspettava, avevo voglia di respirare l’aria di casa.

Ancora oggi  riesco a vivere quell’istante in cui il mio sguardo si infilò nella finestra di una casa che si affacciava sulla lingua d’asfalto che divideva la vallata dal costone che ci sormontava imponente. C’era la luce accesa in quella finestra, riuscivo a vedere i mobili. In quel momento ebbi la sensazione dello stare lontano dal mio mondo, e del desiderio forte di ritornarci. Pensavo a cosa stessero facendo in quella casa, a chi ci abitava, alla quotidianità che alloggiava fra quelle pareti.

Quel momento mi fece capire che siamo questo – persone che vivono i loro spazio e si sentono ospiti in altri posti. In quell’abitacolo coesisteva, come in una pellicola di Bertolucci, la differenza sottile fra il viaggiatore ed il turista.

Tutto sta nello sguardo, nell’infinitesimo lasso di tempo catturato da i nostri occhi e digerito dalla nostra anima. La differenza sostanziale che passa fra chi è lì da tempo è chi di passaggio.”

  • Volti – quelli che cerco nelle strade, nelle piazze, nei locali affollati. Occhi e labbra, facce di uomini che nella vita hanno potuto ricoprire mille posizioni – fatto mille mestieri, sognato mille desideri – Negli occhi della gente convivono disperazioni e speranze, disagi e fortune, amori passeggeri, malattie, vite e suicidii – Ma non esiste un volto senza un corpo e non un corpo senza un posto – I volti sono di casa nelle vie, nelle auto, sui motorini – Senza corpi, spazi vuoti che rimarrebbero tali, se non ci fosse un individuo ad abitarli, tutto come bellissime scatole decorate senza un dono da custodire – Dal primo momento, da quando ho visto le prime immagini attraverso l’obbiettivo, ho cercato le donne e gli uomini che mi circondavano, perchè la vita è in ogni singola persona che mi guarda, ed in essa guardo il mondo.
  • Storia – Non sempre esiste a mille chilometri da qui, non sempre c’è solo la guerra a raccontare. Non sempre gli animali di una foresta americana o gli elefanti in Asia, suscitano il solo interesse di un viaggio – Persone comuni, in posti comuni, gente di strada e turisti in viaggio – ti trovi a fissarli soltanto perchè hanno un vestito interessante – quel venditore ambulante, è molto simile agli altri mille che hai già visto stamattina – La spiaggia, la sagra, il mare aperto, la stradina di montagna, il bar dietro l’angolo – posti di questo paese che di bello ha tanto e troppo ne rimane nascosto – poco valorizzato – In tanti no conoscono la strada che collega il paese al mare, o la granita fine che somiglia a quella siciliana, ma che con quella non ha niente a che vedere – Sputa il mangiafuoco che ha mille viaggi nelle scarpe e mille sguardi di un bambino che rimane sempre a guardarlo.

Sono sdraiato sulla spiaggia, è un pomeriggio di agosto, la giornata è stata molto calda ma adesso si sta bene, c’è una leggera brezza marina che mi accarezza il viso e il suono delle onde mi culla la mente. I miei occhi sono rivolti al cielo terso. Un’immensa lavagna che da un azzurro ormai debole, sta passando all’indaco. Due aerei che con la loro scia bianca, invadono lo spazio, mi riempiono gli occhi. Come due lame fendono l’imponente telo di un cinema, silenziose e distanti osservano dall’alto un mondo che non le appartiene. Mi chiedo se io fossi visibile allo sguardo dei passeggeri. Forse la spiaggia, la casa, il paese, la montagna l’immagine di quel viaggiatore con la testa appoggiata al finestrino, e le dita nella stoffa dei pantaloni.

Cosa stanno facendo in questo momento le persone che mi passano sulla testa?

Adesso più di allora la sensazione che ebbi quel giorno di agosto da bambino di ritorno dalle vacanze. Lo stesso dubbio di cosa ci facessero le persone in quella stanza invade la mia mente, per un’attimo riesco a sentire anche l’odore inconfondibile della moquette che rivestiva l’Audi di mio padre, chiudo gli occhi e vedo il finestrino sporco della polvere del parcheggio. Respiro, ancora, lentamente.

Lo schiamazzo dei ragazzi che giocano in acqua mi tiene ancorato con i piedi nella sabbia mentre la mia anima fa fatica a rimanere con le spalle atterra. Riapro gli occhi, lo sguardo rivolto  al mare, ad un gruppo di ragazzi che stanno venendo fuori dall’acqua. Quello più piccolo mi sta davanti, di spalle. Invita gli altri a ritornare a riva – devono ritornare a casa perchè stasera hanno un falò sulla spiaggia, su questa spiaggia – La luna è immensa stasera e già illumina il cielo, è la protagonista visto che il sole ci ha abbandonati da un po’. Siamo circondati da ombrelloni chiusi, e non si sente neanche la solita musica che arriva dal lido accanto. Decido di sfilare la macchina dalla borsa e comincio a scattare. Mi piace questa luce, e l’atmosfera e quella ideale. Tutto tace e la voce dei ragazzi che vengono fuori dall’acqua sembra riempire tutta l’aria. Il ragazzo a riva si gira verso la terra ferma, l’espressione sul suo volto mi fa capire che ha perso la pazienza e non vede l’ora di ritornare a casa.

Solo ora vedo il motivo di questi scatti, il perchè per dieci anni ho sempre trovato interessanti i turisti che invadono i luoghi di villeggiatura. Sono in tanti quelli che hanno la capacità si sentirsi a proprio agio, come se fossero a casa loro, presi dalla normale routine delle attività quotidiane – farsi il bagno, prendere il sole, passeggiare portando in giro il cane, prepararsi per la serata, ubriacarsi – La gente non ama riflettere troppo e quasi sempre si richiude in meccanismi automatici per rilassarsi, per non pensare. Si lasciano alle spalle un anno di lavoro, oppure un anno di biancheria sporca da lavare – Mi pare ancora più strano che io, su questa spiaggia alle otto di sera, rifletta su queste cose; ma questo è un altro racconto.

Tutto nasce così, adesso, su quella spiaggia di Campomarino, in compagnia di quei nove ragazzi e di lei. Nasce con la consapevolezza che diventerà il meccanismo automatico utilizzato per evadere dalle normali abitudini.

Ho percorso molta strada, dal nord al sud, senza mai andare troppo all’estremità. Evito sempre le estremità perchè sono troppo selettive. Nel centro c’è più promiscuità ed è sempre più difficile distinguere l’ospite dall’ospitante, il cittadino dal passante. In queste fotografie ritrovo tutto quello che ho immaginato nel percorso fatto in auto o in moto per arrivarci, tutto quello che il continuo rumore del ferro mi ha indotto come un’ipnosi prima di scendere alla stazione.

Un giorno, in quei posti ci ritornerò e troverò quelle persone ancora lì. Tutti presenti e pronti ad oleare gli ingranaggi di quei meccanismi automatici chiamati vacanze…vacanze italiane.

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Trani – Agosto 2011

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]]> https://vittorioerrico.it/2014/08/22/trani-agosto-2011/feed/ 0 Una serata con ArtiSticàMente https://vittorioerrico.it/2013/05/13/una-serata-con-artisticmente/ https://vittorioerrico.it/2013/05/13/una-serata-con-artisticmente/#respond Mon, 13 May 2013 18:42:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53211691415 Una serata con ArtiSticàMente Ieri sono stato al secondo degli eventi organizzato dai ragazzi dell’Associazione ArtiSticàMente, un evento che viene da un cliché già testato in passato, ma che però aveva perso un po’ di smalto. Nella serata di ieri, ho visto però, un particolare fermento, che mi ha riportato in dietro nel tempo a […]

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Una serata con ArtiSticàMente

Ieri sono stato al secondo degli eventi organizzato dai ragazzi dell’Associazione ArtiSticàMente, un evento che viene da un cliché già testato in passato, ma che però aveva perso un po’ di smalto. Nella serata di ieri, ho visto però, un particolare fermento, che mi ha riportato in dietro nel tempo a quando vivevo gli spazi della casa delle arti e che ricordo con una leggera malinconia.

I ragazzi di ArtiSticàMente sono riusciti a rendere viva la passione per l’associazionismo di tanti che conosco e in qualche modo hanno posato una pietra per una nuova era. Le facce che lavorano dietro ad un evento come”On-Art” sono tante, ed in ognuna di quella si vede la voglia di espressione e la capacità di organizzare e proporre. Tutto quello che ho visto ieri può essere solo il frutto di un gruppo affiatato che non ha paura di affrontare la fatica, i pregiudizi, e i signori della burocrazia. Un gruppo di lavoro che avrà un futuro solo se sarà considerato gruppo e non ci sarà spazio per un virus come l’individualismo.

Ne sono ancora pochi questi eventi e vorrei vederne tanti altri, perché il nostro territorio ne ha davvero bisogno e ne hanno bisogno i tanti ragazzi che, senza una passione e una strada da seguire, vagano per il paese inneggiando ideali che sono dettati da una ignoranza sempre più diffusa.

Posso solo ringraziare i ragazzi di ArtiSticàMente per la bella serata trascorsa e sperare che grazie a loro l’arte, la musica, e tutte le forme di espressione appartenenti alla nostra terra non possano finire nel baratro di una società sempre più sorda e cieca.

lefoto

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Come da un’altra parte

Si viaggia di notte, la notte si guida meglio. Arrivo all’alba. Di la il sole sorge sul mare. La terra è rossa. Mi pare di stare da un’altra parte, mi pare di affacciarsi su un’altro continente. Gli ulivi fanno la differenza, solo loro riescono a stare qui. Credo che trent’anni fa ci stavano sempre loro, e qualcuno, forse pensava la stessa cosa. Qui la terra è rossa, come da un’altra parte.

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]]> https://vittorioerrico.it/2011/09/01/come-da-un-altra-parte/feed/ 0 Damiano https://vittorioerrico.it/2011/08/30/damiano/ https://vittorioerrico.it/2011/08/30/damiano/#respond Tue, 30 Aug 2011 11:01:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53459692394 Damiano Mo’ c’è il fermo biologico. Si, noi pescatori stiamo fermi fino a ottobre. Stai fermo ma poi quando esci e pieno così. Ci stanno quelli che escono mo, però pagano diecimila euro di multa e la barca resta ferma quaggiù. Si fa poco e ti danno poco, lavori tanto e ti danno poco. Quando […]

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Damiano

Mo’ c’è il fermo biologico. Si, noi pescatori stiamo fermi fino a ottobre. Stai fermo ma poi quando esci e pieno così. Ci stanno quelli che escono mo, però pagano diecimila euro di multa e la barca resta ferma quaggiù. Si fa poco e ti danno poco, lavori tanto e ti danno poco. Quando stiamo fermi ci danno cento euro al giorno. Il governo ci da i soldi. Ci arrangiamo, ma a ottobre poi ci sta pieno così. Dovete mangiare da Corrado, e di Napoli pure lui, si mangia bene li. Vi accompagno, mi chiamo Damiano, qua mi chiamano tutti Damiano.

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Giovanna e Laura

Io mi chiamo Giovanna, e lei è Laura. Voi siete di Napoli, bel posto Napoli. Ho settantunanni e ho avuto due mariti, e li ho lasciati tutti e due pieni di corna. Si, io quando ero giovane avevo una testa, e mo’ che so vecchia ce l’ho uguale. La foto me la fai per ridere? Mi ricordo del calzolaio, quando morì stava pieno di foto, i cassetti erano pieni. La foto così, colì, che aggiustava la scarpa. E che te ne fai mo’ che stai sottoterra?! Campione le foto del campione, sta sottoterra il campione.

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Maria https://vittorioerrico.it/2011/08/27/maria/ https://vittorioerrico.it/2011/08/27/maria/#respond Sat, 27 Aug 2011 11:05:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53459995402 Maria Ci sta Maria, Giangualano Maria, che si trascina, affaticata, il sacco con il pane vecchio. Io c’ho le galline…allora sono andata dalla pizzeria e mi ha detto, le devo buttare e te le do a te. Lo do alle galline che ce lo butto a fare! Mi chiamo Maria, Giangualano Maria.

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Maria

Ci sta Maria, Giangualano Maria, che si trascina, affaticata, il sacco con il pane vecchio. Io c’ho le galline…allora sono andata dalla pizzeria e mi ha detto, le devo buttare e te le do a te. Lo do alle galline che ce lo butto a fare! Mi chiamo Maria, Giangualano Maria.

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Profumo di vino https://vittorioerrico.it/2011/08/25/profumo-di-vino/ https://vittorioerrico.it/2011/08/25/profumo-di-vino/#respond Thu, 25 Aug 2011 11:07:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53460132331 Profumo di vino Profumo di vino profumo del mare. Il vento mi sfiora il collo rosso dal troppo sole. Il bianco delle pietre che sorreggono l’intera terra mi abbagliano. Vedo una fontana, il vecchietto che si disseta. Vedo una seggiola, è quella di Damiano, il pescatore. Un uomo che ormai non ha più la forza […]

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Profumo di vino

Profumo di vino profumo del mare. Il vento mi sfiora il collo rosso dal troppo sole. Il bianco delle pietre che sorreggono l’intera terra mi abbagliano. Vedo una fontana, il vecchietto che si disseta. Vedo una seggiola, è quella di Damiano, il pescatore. Un uomo che ormai non ha più la forza di tirare le reti a se ma osserva da vicino tutti i movimenti di suo figlio.

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Sala da barba https://vittorioerrico.it/2011/08/21/sala-da-barba/ https://vittorioerrico.it/2011/08/21/sala-da-barba/#respond Sun, 21 Aug 2011 11:10:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53460354798 Sala da Barba Ripercorrere con la mente gli spazi di una volta. Ricordo ancora quella passeggiata, ricordo con chi stavo e di cosa si discuteva. Tutto nella mia mente è rimasto a com’era, come quella insegna vecchia. Sala da Barba, il posto in cui ci si rilassa dopo una settimana di lavoro, o dove ci […]

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Sala da Barba

Ripercorrere con la mente gli spazi di una volta. Ricordo ancora quella passeggiata, ricordo con chi stavo e di cosa si discuteva.

Tutto nella mia mente è rimasto a com’era, come quella insegna vecchia. Sala da Barba, il posto in cui ci si rilassa dopo una settimana di lavoro, o dove ci si può fare una chiacchierata fra amici. Vorrei poter tornare li, in quel posto incontaminato, con le stesse persone, ad osservare le persone di una volta.

Questa foto appartiene alle diverse foto “analogiche ” che ho conservato durante gli anni. Potrebbe essere la prima di una serie dedicate al mio passato su pellicola.

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Berlino, bianco e nero https://vittorioerrico.it/2011/08/19/berlino-bianco-e-nero/ https://vittorioerrico.it/2011/08/19/berlino-bianco-e-nero/#respond Fri, 19 Aug 2011 11:13:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53460502388 Una contrapposizione. Ti è mai capitato di vedere due cose uguali ma opposte? L’accostamento contrario di due oggetti o due persone troppo diversi e in tutto simili. Il bianco e il nero, diversi ma servono a definire uno spazio, una foto. Tu sei così in questo caso. Fragile ma vivo, contro la pubblicità forte di […]

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Una contrapposizione. Ti è mai capitato di vedere due cose uguali ma opposte? L’accostamento contrario di due oggetti o due persone troppo diversi e in tutto simili. Il bianco e il nero, diversi ma servono a definire uno spazio, una foto.

Tu sei così in questo caso.
Fragile ma vivo,
contro la pubblicità forte di qualcosa
che ormai risulta essere scontato…
vecchio.
Ero li pronto per scattare soltanto il colore nero,
e ad un tratto spunti tu,
il bianco.

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Memoria https://vittorioerrico.it/2011/08/17/memoria/ https://vittorioerrico.it/2011/08/17/memoria/#respond Wed, 17 Aug 2011 11:15:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53460635664 Memoria In memoria di chi come te ha vissuto da uomo finendo così senza dignità. Solo con altri soli. Berlino Museo Ebraico – 13 Novembre 2009

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Memoria

In memoria di chi come te ha vissuto da uomo finendo così senza dignità.
Solo con altri soli.

Berlino Museo Ebraico – 13 Novembre 2009

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Io e te, loro due insieme https://vittorioerrico.it/2011/08/10/io-e-te-loro-due-insieme/ https://vittorioerrico.it/2011/08/10/io-e-te-loro-due-insieme/#respond Wed, 10 Aug 2011 20:19:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53460941768 Io e te, loro due insieme Quando sei innamorato, riesci a vedere delle cose che forse non vedresti mai. Io sono stato innamorato, forse lo sono stato troppo poco, ma sono stato innamorato. Anche lui lo era, in quel momento lo era forse più di me, o forse era innamorato quanto me. Ho visto come […]

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Io e te, loro due insieme

Quando sei innamorato, riesci a vedere delle cose che forse non vedresti mai. Io sono stato innamorato, forse lo sono stato troppo poco, ma sono stato innamorato. Anche lui lo era, in quel momento lo era forse più di me, o forse era innamorato quanto me. Ho visto come la abbracciava, e come ci giocava, con lei… si baciavano come la prima volta.
Li guardavo, li stavo guardando insieme a lei, io ero a pancia all’aria ed il suo ventre mi faceva da cuscino. Hai mai ascoltato il suo cuore, poggiando l’orecchio sul suo ventre?
Io lo facevo sempre, e forse poche volte.

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Nel segno del toro: da Mithra ad Europa – Inaugurazione https://vittorioerrico.it/2011/04/11/nel-segno-del-toro-da-mithra-ad-europa-inaugurazione/ https://vittorioerrico.it/2011/04/11/nel-segno-del-toro-da-mithra-ad-europa-inaugurazione/#respond Mon, 11 Apr 2011 11:55:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53463450461 Tutto bene per la mostra inaugurata il 10 aprile nel Mueso Archeologico dell’Antica Capua. Di seguito riporto il comunicato stampa ufficiale. Un caloroso grazie a Luigi Fusco e Gennaro Stanislao, contatti importanti per questo evento. Domenica 10 aprile 2011 alle ore 11.00, presso il Museo Archeologico dell’ANTICA CAPUA di Santa Maria Capua Vetere, si inaugura […]

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Tutto bene per la mostra inaugurata il 10 aprile nel Mueso Archeologico dell’Antica Capua. Di seguito riporto il comunicato stampa ufficiale. Un caloroso grazie a Luigi Fusco e Gennaro Stanislao, contatti importanti per questo evento.

Domenica 10 aprile 2011 alle ore 11.00, presso il Museo Archeologico dell’ANTICA CAPUA di Santa Maria Capua Vetere, si inaugura la rassegna d’arte:
NEL SEGNO DEL TORO: DA MITHRA AD EUROPA
Ideata da Gennaro STANISLAO e curata da Giorgio AGNISOLA e Giuliana ALBANO e da Enzo BATTARRA e Luigi FUSCO.
La rassegna è parte del programma della XIII Settimana della Cultura del Ministero dei Beni Culturali ed è stata organizzata dal Centro Culturale Il Pilastro in collaborazione con l’Ufficio Archeologico del Museo e l’Associazione Extra Moenia.
Hanno aderito all’iniziativa ben 75 artisti provenienti dalla Campania e dal Lazio che hanno realizzato, in piena autonomia espressiva, pitture, sculture e installazioni, tutte incentrate sul mito di Europa, per valorizzare l’importante monumento del Mitreo esistente in S.Maria C.V..
Gli artisti che sono:
ALBANO, ALESSIO, ALVIANI, ARIONTE, BALATRESI, BARISANI, BIANCHI, BONSANGUE, BOVA A.M., BOVA R.,BOZZAOTRA, CACCAVALE, CAPONE, CARRIERO, CASTALDO, COPPOLA F., CRESCENZI, D’ALTERIO, DE CUNZO, DELLA VENTURA, DE VIVO, DI FIORE,DI GRAZIA, DILAORA, DI RUGGIERO, DITRANI, DONZELLI, DORAZIO, ELEFANTE, ERRICO D., ERRICO V., FALCONI, FERRIGNO, FIORE, FORTUNATO, GIACOBONE, GIOVINE, GUARIGLIA, IZZO, ISABELLA, MALTEMPO, MANCIATI, MANCIOCCHI, MANCINO, MARELLO, MASSA A., MASSA G., MARTONE, MEROLA, MILO, MONTANO, NAPOLITANO, PAGANO N., PAGANOE., PALLADINO, PANARO, PARISI, PERGREFFI, PERI, PETRELLA, PETRONE, POLLIDORI, RAVO, RESTANTE, ROSSETTI, ROSSI, SANTINELLI, SANTONASTASO, SAVINO, SPARACO, SQUILLANTE, STEFANUCCI, STOCCUTO, TIMOSSI, TOSCANO, TUFANO, VELOCCI.

Alla chiusura della mostra ed in occasione della presentazione del catalogo decideranno in piena autonomia e libertà di lasciare la propria opera al Museo Civico che ha già approntato idoneo spazio espositivo che si affiancherà a quello già esistente che contiene le opere della prima edizione della rassegna dedicata a Mithra Sol Invictus.

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Nel segno del toro: da Mithra ad Europa – Rassegna artistica https://vittorioerrico.it/2011/04/08/nel-segno-del-toro/ https://vittorioerrico.it/2011/04/08/nel-segno-del-toro/#respond Fri, 08 Apr 2011 20:57:00 +0000 https://blog.vittorioerrico.it/post/53463615874 Finalmente installata la fotografia intitolata “Mithra”, che ho realizzato con la collaborazione di Fabio Sarra e Carmine Losanno. Viene esposta in maniera permanente insieme alle opere di altri 75 artisti campani, in un contesto come quello del Museo Archeologico dell’Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere, ed in occasione della rassegna d’arte “Nel segno del […]

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Finalmente installata la fotografia intitolata “Mithra”, che ho realizzato con la collaborazione di Fabio Sarra e Carmine Losanno.

Viene esposta in maniera permanente insieme alle opere di altri 75 artisti campani, in un contesto come quello del Museo Archeologico dell’Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere, ed in occasione della rassegna d’arte “Nel segno del toro: da Mithra ad Europa. La rassegna è stata ideata da Gennaro Stanislao e curata da Giorgio Agnisola, Giuliano Albano, Enzo Battarra e Luigi Fusco.

La rassegna, prende parte alla Settimana della cultura del Ministero dei Beni Culturali, organizzata dal Centro Culturale “il Pilastro” in collaborazione con l’Ufficio Archeologico del suddetto museo e l’associazione Extra Moenia.

La virilità e la stazza, sicura ed affermata di una società che crede d’avere il diritto di puntare un muso contro chi vuole e cerca di dimostrare, che anche il più grande degli ostacoli può essere sormontato. Chi con il proprio corpo, eretto, sfida il mostro. Chi con in mano la più umile delle armi indossa soltanto la forza d’animo, e combatte a testa alta l’intolleranza di una chiusura mentale. Non il dio che infligge il colpo finale, ma l’attimo prima in cui sferra l’attacco, forse l’ultimo, che porterà alla conquista di un premio più grande, la vita eterna, la forza di essere considerato per quello che è, e non per quello che dovrebbe essere.

L’immagine esposta viene accompagnata dal testo scritto da un carissimo amico…

Te la cedo

non potrei servirmene
È troppo vera
Ma non andar via
ricchezza e vizio
Rollio d’ipocrisia

Eccessi di un peso sostenuto.
Nella razza
mi vivo la decadenza.
La malattia è un arte
L’amore un inganno
Disgustoso Calore
una frode commuove
Il mio corpo un sole
Il mio raggio un dio
Il mio ventre , guerriero.
Corpo in schiera
Rizzano le mazze dell’uccisione
Agguantami, cavami,
chiedimi nulla, ti regalo tesori
dammi sconfitte, ti dono la pace
Ventri , muscoli folli
e pernice d’occhi d’azzurro oltremare
strappano pelurie,
vecchie e stremate.
Non una fine, né inizio,
vuota la meta
Un Rifugio si scava
Braccia, petto, testa cuore
Occhi di sole, palpebre di luna
Tremano i monti
Trama una tregua
Trave trovate
Traggono sogni
Ibrido bosco
Di un corpo vibrato

E ancora, e poj ancora,
sole che vivi
luna che dormi
luce che abbaglia
Conoscimi , spezzami,
graffiami, attanaglia.

Stracciami, zanna spaventosa.
Provaci ancora !
Ristori di vite, sangue di grano
Ho visto le tue bocche, il calore delle tue narici
Ho sentito il tuo fuoco
Chinàti , noi tesi.
Rizzati in piedi lungo fiumi di spade, culla tremenda
di labbra socchiuse, lavanda.
Mentre toccavi il cielo
E Riconoscevo i punti
Ma non ricordo pace
E distinguo il tuo latte
Ma non trovo parte.
Ti guardo di notte
E rifiuto la notte
Per stralci di colpi
mi circoncide ogni sorte.
Piaga che nasce
Benevolo sorriso
stralci
che bevi , l’aceto d’un vino.
Dell’universo
sei il mio rifugio.
T’ho visto splendente,
variopinto
toccavi la terra… sentivi il tuo cielo.
Fetido, vinto d’inerzia d’animale m’ incontro
Schiavo della lotta.
Attonito, tra parti sporgenti
Sospeso in tensione
Pronto per preda.
Volevo solo vivere
Mi ritrovo vissuto.

di Carmine Losanno

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