Se ti trovi per caso in una serata organizzata dai ragazzi dell’associazione ArteNova puoi sicuramente parlarne dopo con gli amici. In un contesto a me caro come quello del Casale di Teverolaccio, una serata con un’ottima musica. Una scoperta fantastica quella del progetto Rome in Reverse da ascoltare.

Una breve sequenza di immagini.

Posso immaginare che non a tutti quanti piacciano i film o le serie tv con gli zombie, ma sono rimasto impressionato dalla bellezza di come sia stata girata questa serie.

Un progetto arduo già dai primissimi minuti della prima puntata, 5 frame di una cittadina desertica, con una sirena di fondo che non lascia presagire niente di tranquillo. 

La storia suddivisa in capitoli, una struttura parallela della narrazione che scopri dopo i primi titoli e la cosa che più mi è piaciuta: molte scene concepite in piano sequenza. 

Un continuum di adrenalina e lotta contro il tempo che porta lo spettatore a sperare sempre in un respiro e una ricerca della pace. 

Un concetto ben diverso di zombie alla “The Walking Dead”, dove sono i protagonisti a cadere nelle braccia dei vaganti; qui il gioco si fa duro visto che, chi si trasforma, diventa crudelmente affamato e conserva la forza e le abilità di una persona normale. Un atteggiamento meno anni ottanta e molto più realistico dell’approccio alla tragedia.

Più realistiche anche le sensazioni vissute e il panico trasmesso che ti invita a vedere le due stagioni tutte d’un fiato. 

vittorio errico graphic designer photographer visual artist

Nella vita il mio lavoro mi ha dato tante soddisfazioni, ma anche qualche dispiacere. Oggi voglio soffermarmi proprio su uno di questi.

Le radici di questa storia risalgono al lockdown di marzo 2020. Un cliente poi diventato amico (col quale avevamo provveduto a realizzare già un lungo percorso fatto di disegno del logotipo, gran parte del coordinato aziendale, foto still life dei prodotti e altro ancora) mi chiamò.

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